domenica 16 ottobre 2016

Step 04 - I colori nel mito




Eos per i greci o Aurora per i romani era la dea che apriva il giorno. Eos viene chiamata anche la Dea dalle dita rosate proprio per il colore che il cielo assume all'alba.
La Dea ebbe molti uomini ma il primo tra questi fu Titone, per il quale chiese il dono dell'immortalità ma si dimenticò di chiedere la bellezza.





Proprio questo episodio racconta Omero nel suo Inno a Venere.

...E quel famoso garzoncel, che piacque
Alla rosata figlia del mattino,
Di non aggiunger l'ultima sera;
Un cenno lo sorrise il re Superno
Apollo e Aurora, Gérard de Lairesse, 1671, olio su tela 
E la brama di lei rimase intera.
Stolta! Che dell'etade incontr'al verne
Non le soccorse di affidarlo, e a lui
Pregare il fior di giovinezza eterno!
Mentre le gote di Titon dè sui
Primavera foria doni ridenti,
la bella etade che innamora altrui,
Ei con l'Aurora i di vivea contenti
Là della terra all'ultimo confine,
Ove dell'ocean son le sorgenti.
Ma quando poi su l'indorato crine
Parvero di vecchiezza i primi danni,
E il mento sparso di canute brine,
Al coniugal amor nacquero i vanni;
Lui di ambrosia però non si rimase
Di nudrire e vestir di ricchi panni.
Poiché le costui membra al tutto rase
Furono di vigor, dentro la soglia
lo rinserrò delle lucenti case.
Colà solo deserto in suon di doglia
dal petto anelo un fil di voce manda
Indifferente a inanimata spoglia...


Il rosa è ricorrente quando si parla dei fiori di loto e delle leggende ad essi legate. 
Il fiore di loto è presente in molte culture come quella egiziana, per la quale è simbolo di rinascita, nel Buddismo come simbolo di illuminazione e purezza divina e nell'induismo, simbolo di benessere.
La particolarità di questo fiore consiste nella sua chiusura al termine di ogni giornata e la sua riapertura al mattino. Viene visto come simbolo di purezza perché i suoi petali sono idrofobi e quindi respingono l'acqua e le impurità.
Il fiore di Loto può essere di diversi colori e ogni colore assume un differente significato simbolico: il rosa è simbolo delle divinità ed è quello maggiormente usato nelle cerimonie delle religioni orientali.
Qualunque sia il suo colore però, questo fiore, ha una valenza comune, cioè quella della supremazia dello spirito e della coscienza sulla materialità e la malvagità. 
Per saperne di più sulla Simbologia del Fiore di Loto clicca qui.

Qui di seguito riporto parti di due leggende, la prima della cultura egiziana e la seconda della cultura giapponese:

1-
“Le Istruzioni di Amenemeth”
  (Libri della Sapienza)

Amenemhet era un Sovrano con qualità di scriba e teneva una lezione a suo figlio sulla misericordia del  Nether- Wa,  Dio-Unico,  verso gli uomini.

Dopo un po’, il ragazzo, piuttosto scettico, gli fece una domanda:
“Signore, – disse -  Come può Dio occuparsi di tutti gli uomini che sono tanti, tanti e poi tanti ancora ed ancora di più?”

Dopo un attimo di riflessione, Amenemhet chiese:
“Figlio, hai mai contemplato un fior di loto?”

“L’ho fatto, sì.” rispose l’altro con accento un po’ stupito.

“Lo sai, figlio, che ogni sera il LunareThot provvede a chiudere ognuno dei petali del calice del fior di loto, affinché né insetti, né animali, 
né vento o acqua lo danneggi? E lo sai che ogni mattino il Solare Horo provvede a riaprire quei petali per ridare al fiore vita e bellezza?…  
Se due Divinità importanti come Thot ed Horo si occupano di un umile fiore, come puoi dubitare dell’interessamento di Dio verso l’uomo,
la più importante ed amata delle sue creature?”


2-
Circa duecento anni fa una serie di malattie si abbatté su Binai (Kyoto). Migliaia di persone morirono. L’epidemia si spinse fino a Inumi, dove viveva il signore di Koriyama, e colpirono anche lui. Dottori furono fatti venire da ogni parte, ma fu inutile. Il contagio si diffuse e, tra la costernazione di tutti, non solo il signore di Koriyama ne fu colpito, ma anche la moglie e i figli...
[Nella leggenda un eremita si presenta a corte e afferma che per fermare la malattia sarebbero dovuti essere puliti i fossati, riempiti d'acqua e piantati i fiori di loto e che se il padrone avesse fatto ciò per tempo allora avrebbe evitato allo spirito maligno della malattia di entrare.
Piantati i fiori la famiglia del signore si riprese.
passati alcuni anni quando al signore fu succeduto il figlio, i fossati erano stati un po' trascurati e un samurai, passando vicino ad uno di questi, vide dei bambini giocare vicino  alle sponde del fossato, per paura di vederli cadere cercò di avvicinarli ma questi si tuffarono in acqua senza più risalire e lui pensò di essersi imbattuto in uno spirito maligno.
Qualche giorno dopo un altro samurai si trovò a passare per quel fossato e incontrò un gruppo di bambini, così convinto di trovarsi al cospetto di spiriti maligni dato anche il loro aspetto ammaliante con la sua spada li uccise tutti.]
...Quando spuntò il giorno, non trovò altro che steli di loto che spuntavano dall’acqua vicino a lui.
“Ma la mia spada ha colpito ben di più che steli di loto”, pensò, “Se non ho ucciso i kappa che ho visto in forma umana, quelli dovevano essere gli spiriti del loto. Che terribile colpa ho mai commesso? Sono stati gli spiriti del loto che hanno salvato dalla morte il nostro signore Koriyama e la sua famiglia! Ahimè, che ho mai fatto! Io, un samurai, il cui sangue appartiene al suo padrone fino all’ultima goccia, ho estratto la spada proprio contro i più fedeli amici del mio padrone! È necessario che io plachi gli spiriti uccidendomi”.
Ippai recitò una preghiera, poi, sedendo su un masso a lato dei fiori di loto caduti, fece harakiri.
Il loto continuò a fiorire, ma dopo questi fatti non furono mai più visti spiriti del loto.





Un altra cosa che ha un ruolo in numerose culture è la perla.

Nella religione dell'Indo-Pacifico vede le perle come gocce d'acqua cadute dal cielo nel mare.
L'origine delle perla per gli antichi greci era associata ad Afrodite. Essi credevano infatti che si generassero dalla schiuma del mare e simboleggia il fascino della dea.
Un'altra ipotesi sulla sua genesi è che le perle siano le lacrime degli dei. 


Il pensiero dominante sull'origine delle perle in Europa è quella di vedere le perle come gocce d'acqua solidificate, aiutate dalla luce della luna.
Anche gli spagnoli e le tribù americane avevano formulato simili ipotesi.
Tutte queste popolazioni, tra loro distanti, avevano ipotizzato che si originassero dall'acqua e vi avevano attribuito qualità soprannaturali.


I colori delle perle sono  stati associati a determinate qualità: il colore nero o oro con la ricchezza, blu con amore e il rosa con il successo.

Qualcosa in più sulle perle.


Se ci spostiamo in Amazzonia ci imbattiamo nelle 5 leggende sul delfino rosa.
La più importante racconta che questo delfino, al calar della notte, si trasformi in un bellissimo uomo vestito di bianco con la capacità di sedurre qualunque donna dei villaggi vicini e che poco prima dell'inizio del giorno riprenda le sue sembianze.



Se torniamo in Italia vi è una leggenda che spiega perché le dolomiti al tramonto si tingono di rosa ed è La leggenda di Re Laurino.





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